domenica 5 febbraio 2017

"UN CORO PER I BAMBINI" Corsi 2017

Sono pronte le date per i corsi "Un coro per i bambini":
Due sono i fine settimana a scelta: 7-8-9 aprile o 25-26-27 agosto.

Il corso è rivolto a insegnanti di musica e direttori di coro di bambini (voci bianche).
Qui a seguito il depliant con tutte le informazioni e il modulo d'iscrizione al corso.







sabato 4 febbraio 2017

Il bambino e il suo "canto libero"

La voce del bambino, nella Musica, è la sua matita. Essa potrebbe librarsi felice, ogni momento, ogni volta che la voglia di cantare lo prende, così, come nel disegno, per il quale basta, appunto una matita, un foglio, un disegno da colorare, il volto della mamma da tracciare, un fiore, il suo cagnolino che gli scodinzola attorno. Bei disegni? certo, per ogni bambino il suo è un bel disegno, perché l'ha fatto lui, per sé, per il proprietario del personaggio da lui tracciato. Nessun pensiero di doverlo portare alla Mostra, no, è l'attimo che lo coglie, lo ispira, e così facendo, giorno dopo giorno, ogni contorno diventa più chiaro, ogni segno diventa più sicuro, ogni volto diventa più vero. E la voce? No, per quella, c'è il solito incolto a sentenziare che il bimbo è stonato, c'è l'irresponsabile che decide per suo figlio quello che deve fare, e, per prima cosa, non perda tempo a cantare; c'è il solito genitore incosciente che vorrebbe si, che il suo bimbo cantasse, ma solo per vederlo in televisione, oggetto innocente, indifeso di irresponsabili, folli ambizioni. Il canto è l'ossigeno della gioia interiore, ma dovrebbe, deve poter uscire libero dalla voce di ogni bambino, di ogni essere vivente, alla faccia di qualunque strumentale, distorto esibizionismo, per se stesso, o per qualcuno. Chi potesse ascoltare un bambino che canta, anche da solo, dovrebbe solo bearsi, immaginando, percependo l'intima, personale gioia di chi l' emana. 
Il diritto al disegno, è ormai sancito da tutti, e il diritto al canto? No! e, credetemi, non mi riferisco solo, o soprattutto al canto in coro, quello è un passo più avanti, un qualcosa in più, non irrinunciabile, potrebbe essere una seconda preziosa opportunità. Ma prima di questo deve essere curato, scrupolosamente, caparbiamente, il suo canto libero. Il bambino deve poter cantare, né più, né meno di come disegna, quindi cantare per sé, solo per sé, magari anche assieme ai suoi coetanei, poi trovare l'occasione di mostrare il suo canto a chi vuole lui. Non è quello condizionato dal Direttore che gli insegna come usare la matita vocale ed esibire il suo disegno al pubblico. Questo, appunto, potrebbe essere il passo successivo, come per l'imberbe disegnatore che scopre l'opportunità di approfondire le tecniche per disegnare sempre meglio, e, poi, va bene, chi vuole vederli, son qua, guardateli, apprezzateli se vi piacciono. Chi potrebbe, dovrebbe favorire il suo canto libero? Per primi i genitori; loro dovrebbero conoscere tanti canti permettendo ai loro figli di cantarli con la stessa tecnica con cui disegnano, al diavolo se non sono intonati, come al diavolo se il papà disegnato dal figlio dovesse sembrare un alieno, ma il bimbo ha compiuto il suo miracolo, descrivendo con le sue mani, il suo papà, generalmente grande, con le gambe lunghe, le mani grandi, perché il suo papà è Grande. Seconda è la scuola che dovrebbe preoccuparsi molto meno di rabberciare squallide esecuzioni natalizie, o di fine anno, ma pretendere dagli insegnanti che ogni bimbo trascorra la sua ora di musica cantando, cantando per sé, liberando la propria voce, descrivendo nel canto i suoi quotidiani momenti, sentimenti, scoperte, conoscenze, emozioni. Non gratifica? E chi dovrebbe gratificare? l'insegnante? il Dirigente? il genitore? No! solo e unicamente il bambino. Come lo lasciate disegnare, per favore, parlo a nome di tutti i bambini, lasciatelo cantare!

Nicola