venerdì 18 aprile 2008

Nicola Conci e 40° de I Minipolifonici


I Minipolifonici compiono quarant'anni e Nicola li vuole festeggiare ripercorrendone la storia:

PRIMA PARTE
 Iniziai lo studio della musica e del pianoforte a cinque anni, non è stata una mia scelta ma di coloro che intravidero in me buone doti musicali. Vivendo in quegli anni a Napoli, fui affidato al pianista Aldo Ciccolini. Ricordo molte, molte ore di studio che mi permisero, in due anni, di compiere notevoli progressi. Trasferitomi a Trento proseguii gli studi conseguendo il diploma a Bolzano con Iris Niccolini. Iscrittomi a Composizione, ebbi la fortuna di avere come maestro Andrea Mascagni che mi ha educato alla ricerca del gusto musicale e mi ha fatto scoprire l’amore per l’insegnamento.La passione per il canto, soprattutto per quello corale ha sempre accompagnato la mia vita condizionando le mie scelte professionali future.
Cantai nel coro Gianferrari di Trento diretto da Iris Niccolini, successivamente nel coro I Polifonici di Rovereto diretto da Camillo Moser, nelle Voces Latinae diretto da Jan Novak.
Nel 1967, venuto a conoscenza che nella mia parrocchia il coro dei bambini era rimasto privo del maestro, mi proposi al parroco, dando inizio così alla prima cellula dei futuri Minipolifonici.
Ricordo ancora i nomi di alcuni di loro: Giuliano, Luciano, Paolo, Enrico, Gabriele, Giorgio, Guglielmo, Lino, Lorenzo, Marco, Massimo, Matteo, Renato, Renzo, Roberto, Silvio, Vincenzo... Tutti “rigorosamente maschi”, così andava allora il mondo corale delle “Voci bianche”!
Ben presto si manifestò il desiderio di dare un nome a questo coro. Coinvolsi i cantori perché mi sembrava bello e giusto che fossero loro a sceglierlo. “I piccoli cantori”, “Gli usignoli del mattino”, I cantori di S. Antonio... (brr!) I Minipolifonici!... questo nome mi incuriosì.
Perché Minipolifonici? chiesi al cantore che aveva fatto questa proposta, e lui, Giorgio Postinghel, candidamente me lo spiegò: “Dal momento che tu, adulto, fai parte del coro dei “Polifonici”, noi che siamo piccoli potremmo essere I Minipolifonici. Vinse una splendida macchinina a pile, novità assoluta per quel tempo.
Tutto in regola, quindi: il coro, i cantori, il direttore, la sede, mancavano il Presidente, il Segretario... Trovati!: Ivo Tartarotti, genitore di Massimo; fece il Presidente per molti anni, entusiasta sostenitore e riferimento affettuoso delle prime nostre avventure.
Paolo Mattedi, fratello maggiore di Antonio, prezioso segretario. Mancava ancora qualcosa che consideravo, già allora necessario, indispensabile: che i cantori arrivassero gradualmente a conquistare quella padronanza nella lettura musicale cantata che permettesse loro di comprendere ciò che andavano a eseguire, divenendo di conseguenza, assieme a me, interpreti e non solo aridi ripetitori di canti appresi per imitazione. Iniziai col dare loro sempre le partiture perché leggessero almeno l’andamento della melodia.Successivamente organizzai corsi specifici di lettura musicale con tanto di diploma a “Primo cantore”.
Nel 1970 compii la prima trasferta ufficiale fuori Trento: a Loreto.
Dal 1971 in poi fu un susseguirsi di traguardi, che contribuirono al coro e a me di crescere, di confrontarci, di vincere numerosi concorsi nazionali e internazionali, di esibirci in concerti anche con orchestre sinfoniche.
FINE PRIMA PARTE

11 commenti:

Unknown ha detto...

Nicola, Leo... ma chi se lo immaginava che ci saremmo incontrati di nuovo, anche se virtualmente?

Un abbraccio
Stefania Battisti (Trento)

Nicola - Eleonora Conci ha detto...

CIAO Stefania,
non trovando la tua e-mail personale ti scriviamo pubblicamente.
Anche per noi è un piacere, una gioia averti... "recuperata".
Dove sei ora, a Trento, a Milano, in Kenya, a Canal Sanbovo? L'importante è che tu stia bene. E la musica?
Quante domande ma anche quanto tempo che non ci si vede, quindi è legittimo avere notizie più dettagliate...

Baci
Leo e Nicola

Nicola - Eleonora Conci ha detto...

Cara Daniela,
penso sia tu quella...
non è elegante in pubblico presentarsi così. Cosa può pensare chi legge? Spero soltanto che sia in grado di interpretarla come in effetti era: un'innocente, affettuosa gogliardia.
Certo che era diventata un'abitudine, quasi scaramantica, al primo attacco del coro strizzarti l'occhio e apostrofarti con le labbra: "...." Ma a monte di questo c'erano la reciproca stima, il reciproco rispetto, il reciproco affetto e la reciproca continua dolce emozione dei nostri canti. La memoria sta nel cervello, i ricordi stanno nel nostro cuore; ogni tanto affiorano e dolcemente ci accarezzano. Riprendere il nostro quotidiano vivere, per un po', diventa più sereno.
Nicola

Unknown ha detto...

Carissimi Nicola e Leo, io sto bene e adesso canto per diletto in un gruppo rock. Sono a Trento però viaggio molto, quindi chissà che non passi a trovarvi presto.
Posso avere un vostro recapito per non dover scrivere pubblicamente i fattacci miei? :D

Con immenso affetto
Stefania

Nicola - Eleonora Conci ha detto...

Cara Stefania,
saremo molto contenti sapere qualcosa di più di te, quindi ecco il nostro indirizzo email: info@minipolifonici.it
un carissimo saluto.
Leo e Nicola

Anonimo ha detto...

Carissimi Nicola e Leo nostalgici saluti da un Mini in Melbourne, Australia!
Guardate la fotografia del coro scattata prima della rassegna di Loreto. Chi manca?
Maestro Mattei prove alle sei!
TN 94700
Ciao

Nicola - Eleonora Conci ha detto...

Ciao,
io ricordo un carissimo cantore che per anni (fin da piccolo), cantò nei Mini. Breve storia: fratello di altri due una bambina e un ragazzotto più grande.
Abitava in Largo Medaglie d'oro in una casa che ora è diventata una banca. Mi pare (è un eufemismo)... sono sicuro, si chiamava Vincenzo!
Giusto?
Continua...
Ciao!

Anonimo ha detto...

Si, la descrizione e perfetta!
Quanti ricordi, indimenticabili. La vita e la passione per la biologia e medicina mi ha portato lontano, ma sono ancora un Mini. In verita devo a te e I Mini una gran parte del successo nell mia vita. Devo a te Nicola la passione per la musica anche se non ho piu cantato in un coro per 27 anni!
Le mie due bimbe Erica e Elena sono cresciute alla Mini, trattamento campeggio incluso. Lidia, mia moglie, condivide lo spirito Mini, ma non il campeggio!
Nonostante la lingua e la distanza viviamo immersi nella cultura italiana, trentina e friulana non solo dal punto di vista artistico ma anche culinario.
Sperando di rivederci tanti cari saluti da noi tutti
Vince
vince.russo@mcri.edu.au

Unknown ha detto...

Ehm..... nell'ultima foto della prima parte del racconto, tra i molti bimbi attenti e rivolti all'amato direttore (Nicola), ce n'è uno che bellamente guarda verso l'obiettivo del fotografo con gran sorriso.... E chi è quell'indisciplinato bimbetto così disattento? C'est moi! Sono io, Ivo (o L'ivo come da sempre chiamato). Ma mi premeva sottolineare che orgogliosamente anch'io c'ero tra i membretti fondatori del coro in quel di S,Antonio a Trento (la mia parrocchia). Il colpevole fu Marco Banal, che mi ci portò al secondo incontro assoluto (era il 1969).
Ahahahah che amore per la precisone! Ciao Nicola, ricordati della Pulce Atomica !

Anonimo ha detto...

Gazie Nicola !!! https://youtu.be/mL8pegEgM-g

Video amatoriale ...

Anonimo ha detto...

Antonìn Dvoràk Messa in re maggiore per soli, coro e orchestra op. 86 Orchestra Haydn dir. Julián Lombana Coro I Minipolifonici dir. Nicola Conci (vhsrip amatoriale 24-05-1994)